Indice
In questa guida spieghiamo come scegliere una stampante offset e proponiamo una recensione dei migliori modelli disponibili sul mercato.
Una macchina da stampa è composta dai seguenti elementi: lo sbobinatore o mettifoglio; l’alimentatore dell’inchiostro (calamaio); il cosiddetto gruppo di macinazione (composto da una serie di rulli che hanno il compito di trasportare l’inchiostro fino alla lastra, partendo dal calamaio, e di macinarlo per eliminare i vari grumi rendendolo più liquido); il cilindro su cui è innestata la lastra e i rulli che hanno il compito di bagnarla; il cilindro cosiddetto “porta-caucciù” (che imprime l’immagine sul foglio di carta dopo averla ricevuta dalla lastra) e quello di contropressione (che a seconda di quant’è spessa la carta fornisce la giusta pressione); infine, l’uscita degli stampati.
Funzionamento
Si introduce l’inchiostro all’interno del calamaio; esso passa poi nel gruppo di macinazione, il quale è composto da diversi rulli di diametri differenti che, girando, fluidificano l’inchiostro. Qualcuno di questi rulli si muove anche trasversalmente, permettendo l’uniformità dell’inchiostro distribuito sulle lastre. Ogni lastra viene “avvolta” su di un cilindro, e sia i rulli inchiostratori che quelli bagnatori vanno poi a toccarle. I rulli bagnatori passano sulla lastra un lieve strato di liquido per la bagnatura, di solito un composto di alcol isopropilico e acqua, mentre i rulli inchiostratori vi trasferiscono (come da nome) l’inchiostro. L’inchiostro è un elemento molto grasso, motivo per cui aderisce soltanto alla zona “lavorata” delle lastre (grafismo); l’acqua, di contro, viene respinta dagli inchiostri grassi in virtù di un fenomeno idrorepellente e non arriva a bagnare i grafismi.
Il liquido di bagnatura ha quindi lo scopo di segnare precisamente i limiti dei grafismi. Inchiostro e acqua di bagnatura non restano sempre legati dalle stesse proporzioni, che anzi cambiano a causa di diversi fattori (ad esempio la rapidità dei trasferimenti). I rapporti tra questi due elementi devono comunque sempre rimanere equilibrati, cosa che rende necessaria da parte di chi compie il lavoro una notevole conoscenza delle tecniche da usare. Le immagini vengono quindi impresse sul telo in caucciù dalla lastra, che trasferisce appunto l’inchiostro ma non l’acqua; il telo poi passa sul foglio la stampa, aiutato dal cilindro della contropressione (tecnica che viene denominata anche stampa indiretta).
Per stampare in offset si trovano a disposizione molti tipi di macchinari diversi: quella reperibile con maggior facilità nonchè più diffusa (anche in vari modelli, a seconda del formato cartaceo su cui si vuol stampare) è la cilindrica a foglio, che copre formati da 25x35cm a 140x200cm. Il cosiddetto “mettifoglio” ha il compito di inserire il foglio nel macchinario; esso è composto di vari aspiratori che prendono il foglio, lo alzano e lo staccano da quelli sotto, per poi riporlo su di un piano scorrevole. Una squadra pone quindi il foglio sul piano di scorrimento, in modo che delle pinze appartenenti al cilindro della pressione possano afferrarlo sempre nello stesso punto.
Tutto questo serve ad assicurare che per ogni foglio si abbia una stampa uguale e sempre costante, ovvero ciò che viene detto “registro” (in fase di progettazione bisogna calcolare un margine del foglio in cui la stampa non potrà avvenire, cioè la zona che viene “”afferrata dalle pinze). Quasi tutte le stampanti offset riescono a stampare con più colori, solitamente quattro o cinque; più colori ci sono, più saranno i “gruppi” (o “castelli di stampa”), diversamente dal metodo a tre soli cilindri, utilizzato per un singolo colore. Si trovano anche stampanti piane dotate di un sistema di voltura, con le quali si riesce a stampare ad 8 colori (quattro CMYK dalla parte bianca e quattro dall’altra parte, detta volta), e altre dotate di ben 10 gruppi e voltura (nelle quali ne vengono utilizzati due per colori Pantone o per le vernici della sovrastampa).
La macchina gira automaticamente il foglio.
Oggi molte di queste stampanti sono diventate automatiche; alcune sono state dotate ad esempio di centraline di controllo molto sofisticate, grazie alle quali è possibile lavare e regolare gli inchiostri, oppure modificate nella grandezza della lastra e del formato in generale.
Stampanti Offset più Vendute
Per concludere proponiamo una lista delle stampanti offset più vendute online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.